La Stampa, 14 novembre 2023
Il Resto del Carlino, 14 novembre 2023
EVENTO: Università di Macerata, tavola rotonda per la presentazione del volume “Surviving Odissea. Storia di un’estate straordinaria” di e con Manuela Furnari. Martedì 14 novembre, Loggia del Grano, dalle ore 17.00 alle ore 20.00.
Martedì 14 novembre, dalle ore 17 alle ore 20, è stato presentato presso l’Università di Macerata “Surviving Odissea. Storia di un’estate straordinaria” di Manuela Furnari. Il libro è stato al centro di una tavola rotonda nell’ambito del corso di “Letteratura Digitale” del professore Andrea Rondini (Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali). A dialogare con l’autrice, oltre ad Andrea Rondini, docente di Forme della Comunicazione Letteraria che si occupa di narrativa contemporanea e di teoria letteraria, Marcello Verdenelli, professore di Letteratura Italiana, i cui studi spaziano dal Cinquecento al Novecento, con particolare riferimento all’opera poetica di Dino Campana e ad alcune questioni di metodo, tra cui la “teatralità della scrittura”. La tavola rotonda è stata introdotta e moderata da Ramona Bongelli, professoressa di Psicologia Generale, la cui attività di ricerca si focalizza in particolare sullo studio della comunicazione verbale scritta e orale.
Per gentile concessione del professore Marcello Verdenelli, si riporta una parte del suo intervento.
IN VIAGGIO CON LA CLASSICITÀ
“Per inquadrare il libro, a dir poco curioso, di Manuela Furnari, dal significativo titolo “Surviving Odissea. Storia di un’estate straordinaria” (Echos Edizioni), vorremmo partire da una interessante quanto sottile distinzione proposta da Orhan Pamuk in occasione del Book City di Milano, là dove il grande scrittore turco (Nobel per la Letteratura nel 2006) avanza una sottile distinzione tra scrittori verbali (quelli che “ci coinvolgono con le parole, con l’andamento del dialogo, con i paradossi o i pensieri”) e scrittori visivi (quelli che “ci impressionano con immagini indelebili, visioni, paesaggi e oggetti”). Distinzione che ci permette di definire la Furnari scrittrice visiva non fosse altro per la particolare costruzione di un libro che gioca gran parte della propria espressività non solo sul piano delle parole ma soprattutto su un piano che va ben al di là di esse svoltando, con felici esiti, sul piano della visività.
Tre sono i percorsi in cui il libro si snoda: un primo percorso relativo alla storia di tre studenti (Jack, Zac, Ali) costretti a recuperare dei debiti maturati durante il loro percorso scolastico; un secondo percorso che riguarda la riscrittura di alcune parti dell’”Odissea” che è il libro che quei tre studenti devono leggere per trarne qualche insegnamento di vita; un terzo percorso che riguarda la ricaduta “didattica”, in un certo qual senso operativa (considerando anche il ruolo di insegnante svolto con passione dall’autrice). Tre interessanti percorsi che procedono parallelamente ma che nello stesso tempo si toccano e interagiscono tra loro, dando al libro un carattere molto particolare. Percorsi che alla fine trovano importanti punti di convergenza, segno di una indubbia capacità da parte dell’autrice nel gestire questi tre piani. La sfida che la Furnari presenta è quella di far vedere come la lettura di un testo antico, nella fattispecie l’”Odissea” di Omero, testo davvero fondativo per quanto riguarda l’identità della cultura occidentale, possa funzionare, ed essere soprattutto un valido modello valoriale anche per la società di oggi. Perché la letteratura, la vera letteratura non ha tempo, nel senso che il suo insegnamento è infinito non limitandosi a una sola epoca.
La Furnari gestisce, con sicurezza e abilità, questi tre percorsi, questi tre livelli di scrittura in un sottile e incalzante gioco di rifrangenze, di sfumature psicologiche che fanno del libro una vera e propria avventura conoscitiva, senza cadere nella facile pedagogia.
Libro che è un viaggio, per riprendere la vera essenza dell’”Odissea”: un viaggio attraverso il mare, ma soprattutto un viaggio nel tempo, un tempo interiore, quello della coscienza. Ed è soprattutto in queste due categorie (spazio e tempo) che il viaggio raccontato dal libro della Furnari fa sì che il presente incroci il passato soprattutto per arricchirsene. In fondo la morale del libro della Furnari, se così si può dire, sta proprio qui, in questa corrispondenza che produce sempre una scintilla di conoscenza, di sapere, di amore e di emozione. Il libro della Furnari, pur toccando argomenti molto attuali, è un libro proiettato verso il futuro, verso la speranza di un mondo migliore che la scuola, incontrando le grandi narrazioni dell’antichità, può contribuire a creare.
Scrive la Furnari: “Però una storia, per essere una storia, / è fatta non solo da chi la racconta, / ma anche da chi l’ascolta”. Quasi una fattiva e necessaria collaborazione tra chi racconta e chi ascolta. In fondo Odìsseo è contemporaneamente il primo viaggiatore e il primo narratore di viaggi. E l’”Odissea” è un libro che ci può davvero insegnare ancora tante cose, l’importante è saper ascoltare con umiltà le storie che il libro custodisce; come scrive la Furnari la sfida lanciata a quei tre giovani è quella di saper “vedere dentro a questo libro di tremila anni fa”. Perché i grandi libri, le grandi narrazioni davvero non hanno tempo. Nel fitto gioco di interferenze che si viene a creare tra antico e moderno, il libro della Furnari consegna al personaggio di Jack una verità che è un po’ una forma di sopravvivenza là dove si legge: “ In ognuno di noi c’è un luogo buio e invisibile agli altri, / magari nascosto e sotterraneo: / ma tu, Jack, sei riuscito a scendere nel tuo profondo, / hai affrontato il buio del tuo cuore e le ombre che / ti facevano paura”. Dunque, “Surviving Odissea. Storia di un’estate straordinaria” è un libro di formazione, un libro sul viaggio, un viaggio soprattutto interiore, verso il profondo, un libro felicemente in bilico tra mitologia ed esperienza emozionale che ci apre, attraverso le tante “prove”, i tanti “rebus” che Ulisse e i ragazzi devono superare, un nuovo orizzonte conoscitivo. In fondo, ognuno di noi custodisce una propria idea del viaggio per poter progettare il futuro. Viaggio che non è mai insensato e inutile, ma che si porta dentro un’idea del ritorno, quasi una Itaca per sempre.
Marcello Verdenelli, già professore di Letteratura Italiana, Università di Macerata.
LINK:
Marche infinite eventi e articolo
Picchio News: Scuola e Università
La Stampa, Asti, 12 novembre 2023
La Stampa, Asti, 14 novembre 2023
La Nuova Provincia, 21 novembre 2023
SEGUI L’EVENTO E LE RECENSIONI SUI SOCIAL E SULLA PAGINA DEDICATA A “SURVIVING ODISSEA: STORIA DI UN’ESTATE STRAORDINARIA” DICONO DI NOI