Manuela Furnari
QUANDO CORREVA IL NOVECENTO. UNO STUDIO SU RAZMATAZ CON PAOLO CONTE
in
Paolo Conte
RAZMATAZ
Feltrinelli Editore
ISBN 9788807421556
pagine: 278
€ 60,00
Razmataz è un’opera straordinaria, a cui Paolo Conte ha lavorato lungamente, preparata e anticipata negli anni. Nell’agosto del 1989 Paolo Conte pubblica per l’editore torinese Umberto Allemandi un volume dal titolo Razmataz, una sorta di sceneggiatura ambientata nella Parigi degli anni Venti, incentrata sulla scomparsa di una misteriosa ballerina, Razmataz, giunta nella capitale francese per esibirsi. Solo dodici anni dopo, grazie al supporto tecnologico del computer, Razmataz trova la sua fisionomia completa e definitiva: un’opera video, interamente disegnata e musicata da Paolo Conte. L’opera-video viene presentata in anteprima nel maggio del 2001 a Cannes in contemporanea al Festival Internazionale del Cinema.
La Feltrinelli ripropone ora in un’edizione preziosa la sceneggiatura originale, il dvd dell’opera-video e Quando correva il Novecento di Manuela Furnari. Quando correva il Novecento è un saggio, ma che ha la leggerezza e il respiro di una conversazione, una sorta di racconto a due voci tra la studiosa e il Maestro sui bagliori e le disillusioni del Novecento. Quello che ne viene fuori è una totale immersione nei disegni, nella musica, nelle canzoni meravigliose di Paolo Conte, e nello stesso tempo -ed è anche questo lo straordinario- un affascinante viaggio nei primi decenni del secolo, popolato di invenzioni e personaggi, dalla scoperta del jazz al cinema, da Jelly Roll Morton a Pablo Picasso… Scrive Manuela Furnari: “Razmataz è un’opera bellissima e temeraria, intessuta di citazioni colte e composizioni musicali raffinate, capace di raccontare l’incontro tra la vecchia Europa e il nuovo che proveniva dall’America; e lo fa emozionando, solo come sanno fare i grandi artisti, trasportando sul treno rosso che arriva alla stazione di Parigi -da cui scendono tutti, tranne lei, Razmataz, la ballerina misteriosamente sparita- tutte le suggestioni, le malinconie, le attese, i sogni della storia di un secolo, e della nostra.”